Dal 22 novembre, quando NTEN e 26 organizzazioni hanno lanciato una campagna per per protestare contro la vendita, oltre 12.000 persone interessate hanno aderito firmando la petizione online.
Ethos Capital acquisisce il registro .ORG
Il 29 Novembre, durante un webinar, Internet Society ha rivelato che Ethos Capital, fondo di private equity, ha offerto più di 1 miliardo di dollari per acquisire il registro .org. L’offerta di acquisto ha generato non poca preoccupazione, tanto che è stata velocemente organizzata una protesta civile formale per opporsi alla vendita del registro: SaveDotOrg
L’investimento è, da parte di Ethos, molto saggio, come si capisce bene da un articolo su Domainwires che rivela i numeri economici dietro al registro .ORG (The economics of org domain names)
Quello che Internet Society (ISOC) afferma in una breve nota stampa sul tema della vendita è:
Today’s news has tremendous benefits for both the Internet Society and PIR. The transaction will help the Internet Society to secure its future through more stable, diversified and sustainable financial resources than it has at present, allowing the organization to plan for the long term and advance its vision of an Internet for everyone on an even broader scale. It will also enable PIR to continue expanding its mission and important work under new ownership — including its goal of keeping .ORG accessible and reasonably priced — while further strengthening and deepening its commitment to the .ORG Community.
SaveDotOrg: la campagna di protesta
Venerdì 22 novembre, a seguito dell’annuncio della vendita, NTEN e altre 26 organizzazioni hanno co-firmato una lettera a Andrew Sullivan, CEO di Internet Society. Contemporaneamente è stato lanciato il sito web SaveDotOrg per rendere pubblica la lettera e consentire ad altri di esprimere le proprie preoccupazioni in merito alla proposta vendita del Registro alla società di private equity Ethos Capital.
- il potere di sviluppare e implementare i meccanismi di protezione dei diritti unilateralmente, senza consultare la comunità .ORG . Se tali meccanismi non vengono accuratamente creati in collaborazione con la comunità delle ONG, rischiano di censurare attività completamente legali senza scopo di lucro;
- il potere di implementare processi di sospensione dei nomi a dominio sulla base di accuse di “attività contrarie alla legge applicabile”. Il registro ORG non dovrebbe implementare tali processi senza aver compreso come gli attori statali prendono di frequente di mira le ONG con accuse di attività illegali.
Preoccupato della situazione anche Tim Berners-Lee, che esprime il suo disappunto in un tweet: